JUVENTUS-GENOA 1-1

RETI: Quagliarella 9’ st, Borriello 23’ st

JUVENTUS
Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Marchisio (37’ st Beltrame), De Ceglie (28’ st Giaccherini); Vucinic, Quagliarella (24’ st Giovinco).
A disposizione: Storari, Rubinho, Peluso, Isla, Marrone, Padoin, Beltrame.
Allenatore: Conte.

GENOA
Frey; Granqvist, Manfredini (21’ st Rossi), Moretti; Pisano, Kucka, Matuzalem, Olivera (14’ st Bertolacci), Antonelli; Immobile (14’ st Borriello), Floro Flores.
A disposizione: Tzorvas, Donnarumma, Jorquera, Sampirisi, Nadarevic, Tozser, Said.
Allenatore: Ballardini.

ARBITRI: Guida
ASSISTENTI: Galloni, Passeri
QUARTO UFFICIALE: Altomare
ARBITRI D’AREA: Romeo, Palazzino

Una partita non bella, non giocata con il solito ritmo forsennato e che non lascia soddisfatti, per il poco spettacolo offerto e soprattutto per il pareggio finale. Il freddo intorpidisce la Juve, che si scuote troppo tardi e regala un punto a un avversario venuto a Torino con il preciso scopo di impedire il gioco altrui, piuttosto che crearne uno proprio.

L’inizio della gara è in sordina, anche perché il Genoa si rintana a difesa dell’area con otto uomini, affidandosi alla velocità delle ripartenze per tenere i bianconeri sul chi vive. Qualche imprecisione di troppo in fase di impostazione fa il resto e per un quarto d’ora la Juve tiene in mano il gioco, ma costruisce poco o nulla. Poi, nello spazio di 30 secondi, ecco due ghiotte occasioni: Bonucci pesca Vidal in area con una fiondata di 40 metri, il cileno controlla, ma aspetta troppo a concludere e la difesa ci mette una pezza. Dall’angolo seguente, il pallone raggiunge Caceres, che spara alto da buona posizione.

I bianconeri insistono, schiacciano il Genoa e al 21’ creano un’altra palla gol con la combinazione Pogba-Marchisio: il francese asseconda l’inserimento del Principino, che arriva con un attimo di ritardo sul lancio e, scivolando, non riesce a centrare la porta.

Con Pirlo indisponibile e Giovinco in panchina, i calci piazzati vengono affidati a Vidal o Marchisio. I primo alza troppo la parabola dal limite dell’area, il secondo pennella per la testa di Bonucci, che mette a lato. Il tocco di Quagliarella sul cross di Lichtsteiner fa sussultare lo stadio, ma si spegne sul fondo e chiude un primo tempo non particolarmente brillante, anzi, a onor del vero piuttosto banale.

Ben più incoraggiante l’inizio della ripresa, con la velenosa punizione di Marchisio che trova Caceres nell’area piccola. L’uruguaiano non riesce a raggiungere il pallone e Frey respinge.
Il gol comunque è nell’aria e a confezionarlo ci pensa, all’8’, la premiata ditta Vucinic-Lichtsteiner- Quagliarella: il montenegrino inventa la verticalizzazione, lo svizzero crossa basso e il napoletano tocca in rete da due passi.

Anche dopo il gol, si continua a giocare a ritmi bassi, la Juve spinge meno e il Genoa, pur non dannandosi l’anima arriva al pareggio: Borriello, entrato poco prima al posto di Immobile, punisce gli ex compagni intervenendo di testa sul traversone di Kucka che manda fuori causa Buffon e pesca l’attaccante libero sul secondo palo, a un metro dalla porta.

Subito dopo la rete, i rossoblu restano in 10 perché, con i cambi tre già effettuati, si infortuna Floro Flores e la Juve si scuote. Lichtsteiner si fa tutto il campo di corsa e scarica un sinistro rasoterra, respinto a fatica da Frey. Giovinco, in campo per Quagliarella, taglia un cross insidioso su cui Caceres è in ritardo di una frazione di secondo, poi prova il tiro dalla distanza, calciando alto.

Al 37’ Seba centra un palo clamoroso su calcio piazzato e subito dopo Conte vara il tridente, con Beltrame al posto di Marchisio. Il ragazzo ha talento e coraggio e due minuti dopo il suo esordio assoluto con la Prima Squadra piazza un dribbling e un destro dal limite, costringendo Frey al tuffo.

Il finale è un assalto all’arma bianca e lascia enormi dubbi, a tempo ormai scaduto, la decisione di Guida di non punire con il rigore un evidente intervento con il braccio di Granqvist, ma di concedere un semplice, quanto inutile calcio d’angolo.

E’ solo un episodio, ma aumenta a dismisura il rammarico per un pareggio che impedisce ai bianconeri un deciso allungo in classifica sulla Lazio, sconfitta in casa dal Chievo nel primo anticipo della terza giornata.

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