14032017juventus porto1 0

JUVENTUS-PORTO 1-0

RETI: Dybala rig. 41' pt

JUVENTUS
Buffon; Dani Alves, Benatia (15' st Barzagli), Bonucci, Alex Sandro; Khedira, Marchisio; Cuadrado (1' st Pjaca), Dybala (33' st Rincon), Mandzukic; Higuain
A disposizione: Neto, Lichtsteiner, Chiellini, Pjanic
Allenatore: Allegri

PORTO
Casillas; Maxi Pereira, Felipe, Marcano, Layun; Danilo; André André, Oliver Torres (25' st Otavio), Brahimi (22' st Diogo Jota); André Silva (1' st Boly), Soares
A disposizione: Sà, Depoitre, Herrera, Neves
Allenatore: Espirito Santo

ARBITRO: Haţegan (ROU)
ASSISITENTI: Șovre (ROU), Gheorghe (ROU)
QUARTO UFFICIALE: Ghinguleac (ROU)
ARBITRI D'AREA: Petrescu (ROU), Colţescu (ROU)

AMMONITI: 12' pt Cuadrado, 30' pt Layun, 36' pt André André
ESPULSI: 40' pt Maxi Pereira


La Juve vola ai quarti di finale liquidando il Porto anche nella gara di ritorno. I bianconeri partivano dai due gol segnati al Do Dragao, ma la storia recente della Champions insegna che nessun vantaggio, anche più consistente, può ridurre una partita a una formalità. I bianconeri la rendono resa tale grazie all'attenzione con cui affrontano la gara. Un' atteggiamento che permette loro di non rischiare praticamente nulla se non in due occasioni nella ripresa, quando la qualificazione è comunque già al sicuro grazie al rigore trasformato da Dybala nel primo tempo e alla superiorità numerica dovuta all'espulsione di Maxi Pereira.

Sarebbe forse lecito aspettarsi qualcosa di più dal Porto piuttosto almeno in avvio, ma d'altra parte, alla necessità di rimontare i due gol, si unisce anche quella di non subirne. La squadra di Espirito Santo sa bene che andare sotto vorrebbe dire con ogni probabilità essere fuori dai giochi, quindi non parte certo all'arrembaggio, lasciando invece l'iniziativa alla Juve, che ritrova Marchisio in regia e Cuadrado sulla destra.
I bianconeri si fanno vedere con Higuain, che mette a lato di testa e Dybala, che spara fuori in due occasioni, mentre dalla parte opposta Soares prova a impegnare Buffon con un destro troppo centrale.

Quando i portoghesi entrano in possesso palla manovrano soprattutto per linee orizzontali, senza forzare le giocate e dal canto suo la Juve non ha alcun interesse ad alzare i ritmi. Così per lunghi tratti la gara non ha molto da offrire e si deve superare il ventesimo per vedere il cross di Cuadrado e lo stacco di Mandzukic, che costringe Casillas a bloccare a terra, quindi il suggerimento di Higuain per Dybala, che si allunga nell'area piccola, senza riuscire a indirizzare in porta.

La Juve cresce con il passare dei minuti e il Porto fa sempre più fatica a contenerla e dopo la girata di testa di Mandzukic, fuori di un soffio, ecco l'episodio decisivo: al 40' Dani Alves pennella un corner sulla testa di Alex Sandro, Casillas riesce a togliere il pallone dall'angolino, ma lo spedisce sui piedi di Higuain che calcia a botta sicura. Maxi Pereira si sostituisce al portiere e nel tentativo di opporre il corpo, para letteralmente la conclusione. È rosso diretto e soprattuto è rigore, che Dybala trasforma con un rasoterra imprendibile.

Sotto di un gol e con un uomo in meno, i portoghesi dovrebbero provare il tutto per tutto, ma Espirito Santo inizia la ripresa togliendo una punta, André Silva, e inserendo un difensore, Boly, mentre nella Juve c'è Pjaca, al posto di Cuadrado. I bianconeri vanno vicini al raddoppio quando Danilo devia di testa il cross di Dani Alves verso la propria porta, chiamando Casillas a un mezzo miracolo, però rischiano quando Soares parte in contropiede, supera Benatia e si presenta a tu per tu con Buffon, ma calcia a lato.

La ghiotta occasione fallita è la definitiva mazzata al morale del Porto, che ora è in completa balia dei bianconeri, in costante controllo del match, anche se forse un po' troppo leziosi, visto che concedono paradossalmente più ripartenze ora che durante il primo tempo. La qualificazione ormai è comunque assodata e ci si può concedere qualche raffinatezza come il colpo di tacco volante di Mandzukic che libera Pjaca al tiro, messo a lato. Al quarto d'ora Barzagli dà il cambio a Benatia e cinque minuti dopo, al termine di un'infinito giro palla, arriva il diagonale di Higuain, fuori di poco.

Nel finale di gara rifiata anche Dybala, sostituito da Rincon, e i bianconeri si siedono un po' troppo, rischiando ancora di subire il pareggio con il pallonetto di Diogo Jota che termina sull'esterno della rete. È l'ultimo appunto sul taccuino. Il resto è solo un lungo applauso per la Signora, di nuovo tra le prime otto squadre d'Europa.

 

 

 

 

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