18102016 lione juventus 0 1

LIONE-JUVENTUS 0-1

RETI: Cuadrado 31' st

LIONE

Lopes; Yanga Mbiwa (37' st Ghezzal), Nkolou, Diakhaby; Rafael, Darder (19' st Ferri), Gonalons, Tolisso, Morel; Fekir, Lacazette (27' st Cornet)

A disposizione: Gorgelin, Tousart, Valbuena, Gaspar

Allenatore: Genesio

JUVENTUS

Buffon; Barzagli, Bonucci, Evra; Dani Alves (38' st Benatia), Pjanic, Lemina, Khedira (30' st Sturaro), Alex Sandro; Dybala (24' st Cuadrado), Higuain

A disposizione: Neto, Mattiello, Hernanes, Kean

Allenatore: Allegri

ARBITRO: Marciniak (POL)

ASSISTENTI: Sokolnicki (POL), Listkiewicz (POL)

QUARTO UFFICIALE: Siejka (POL)

ARBITRI D'AREA: Raczkowski (POL), Frankowski (POL)

AMMONITI: 29' pt Rafael, 34' pt Bonucci, 41' pt Lemina, 7' st Darder, 9' st Lemina, 14' st Lacazette, 29' st Diakhabi, 38' st Ferri

ESPULSI: 9' st Lemina


Quando si vince una partita in dieci contro undici, solitamente i titoli e gli elogi sono tutti per l'uomo che firma il gol decisivo. E in effetti Juan Cuadrado se ne merita un bel po', per la prodezza con cui, dopo una manciata di minuti dal suo ingresso in campo, ha sbloccato una gara che stava prendendo una piega inaspettata, dopo un primo tempo dominato dalla Juve, nel quale però il Lione ha fallito un calcio di rigore. L'episodio ci porta, non ce ne vorrà il colombiano, al campione che più di tutti questa sera merita la copertina: Gigi Buffon ha semplicemente deciso che oggi la sua porta sarebbe rimasta inviolata. E dopo aver respinto il penalty di Lacazette ha continuato a rimandare al mittente ogni tentativo di far accadere il contrario, per quanto pericoloso fosse.

La prova immensa del capitano premia la volontà della Juve di superare le difficoltà date dall'inferiorità numerica e l'atteggiamento della prima frazione, quando i bianconeri prendono immediatamente in mano il gioco e manovrano con precisione e pazienza, aspettando di trovare il varco buono nella difesa dei padroni di casa. Sembra riuscirci Higuain dopo appena tre minuti con un sinistro dal limite alto di poco, poi è Bonucci ad arrivare al tiro da ottima posizione e la sua girata viene respinta a pochi passi dalla linea di porta.

Il Lione riesce ad arrivare dalle parti di Buffon solo al 14', con il colpo di testa di Diakhaby che termina a lato, ma intanto prende le misure e riesce a sigillare gli spazi, tenendo tutti gli uomini in venti metri a difesa della propria area. La Juve ricorre ad un palleggio prolungato, che porta i suoi frutti quando Higuain viene liberato in area, in posizione però troppo defilata per riuscire a indirizzare il diagonale nello specchio.

Per quanto le occasioni non fiocchino, i bianconeri sembrano in pieno controllo del match e al limite concedono qualche angolo. Proprio sugli sviluppi di un corner però, il signor Marciniak punisce un contatto in area tra Bonucci e Diakhabi, il pericolo pubblico numero uno dei francesi sui calci piazzati, e concede il rigore. Dal dischetto va Lacazette, che prova a piazzare il destro rasoterra, ma Buffon sceglie il tempo e l'angolo giusto e respinge.

La gara riprende il copione precedente e Higuain arriva a chiudere un ampio triangolo con Dani Alves, incornando il traversone e costringendo Lopes al tuffo per togliere il pallone dell'angolino. È invece fuori di pochissimo la schiacciata di testa di Bonucci, ancora su cross del brasiliano, che chiude un primo tempo in cui la Juve fa registrare il 67% di possesso palla, conclude 10 volte, il doppio del Lione, senza però riuscire a sbloccare il risultato.

L'atteggiamento dei francesi è sì prudente, ma la velocità con cui portano avanti il contropiede sa essere micidiale e in avvio di ripresa Buffon deve compiere il secondo miracolo della gara, trovando il riflesso per mandare in angolo la conclusione di Fekir, già deviata da Barzagli.

Il Lione ora sembra più concreto e un'altra ripartenza, ancora di Fekir, costringe Lemina al fallo e a rimediare il secondo cartellino giallo della serata. Con l'uomo in meno, Pjanic va dirigere il gioco si passa alla difesa a quattro, ma ora è il Lione a comandare il gioco.

Allegri interviene, mandando in campo Cuadrado al posto di Dybala, ma prima che si vedano gli effetti del cambio, è ancora Buffon a lasciare lo stadio a bocca aperta, respingendo il colpo di testa di Tolisso, che schiaccia da due passi a botta sicura, ma trova la saracinesca abbassata.

Gli effetti di cui si diceva comunque non tardano a palesarsi: alla mezz'ora Cuadrado riceve palla al limite dell'area, ubriaca si finte Morel e lascia partire un siluro in diagonale che fulmina Lopes. Lo stadio è ancora a bocca aperta, ma ora è ammutolito.

Il Lione si butta in avanti con la forza della disperazione e Buffon continua a regalare prodezze, respingendo anche la bordata dalla distanza di Gonalons. È fin troppo ovvio sottolineare quanto sia il capitano bianconero il protagonista assoluto della serata e non è un caso che quando arriva il fischio finale tutti, compagni e avversari si stringano intorno a lui, i primi per ingraziarlo, i secondi per complimentarsi. Aveva recentemente commesso due errori, in Nazionale e contro l'Udinese e aveva dovuto sentire critiche che non si riservano neanche a un novellino. Lui ha incassato, ha sopportato e ha risposto nell'unico modo che conosce e che da quando ha iniziato a giocare, in fondo, conoscono tutti. Deve aver solo pensato che fosse arrivato il momento di ricordaglielo.

 

 

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