23052015juventusnapoli3 1

JUVENTUS-NAPOLI 3-1

RETI: Pereyra 13' pt, Lopez 5' st, Sturaro 32' st, Pepe rig. 48' st

JUVENTUS
Buffon; Padoin, Barzagli (1' st Bonucci), Ogbonna, Asamoah; Pogba, Marchisio (26' st Pirlo), Sturaro; Pereyra (33' st Pepe); Morata, Coman
A disposizione
: Storari, Rubinho, Chiellini, Evra, De Ceglie, Vidal, Llorente, Matri, Tevez.

Allenatore: Allegri

NAPOLI
Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Lopez, Gargano (33' st Jorginho); Callejon, Insigne (23' st Hamsik), Mertens;  Higuain (1' st Gabbiadini)
A disposizione: Rafael, Colombo, Henrique, Strinic, Inler.
Allenatore: Benitez

ARBITRO: Banti
ASSISTENTI: Meli, Vuoto
QUARTO UFFICIALE: Stefani
ARBITRI D'AREA
: Gervasoni, Di Bello

AMMONITI: 4' st Asamoah, 38' st Ghoulam
ESPULSI: 47' st Britos

Uno spettacolo. La Juve chiude la sua stagione allo Stadium superando il Napoli 3-1, giocando in scioltezza e dominando gli avversari, ancora una volta.
È una giornata da incorniciare, con gli spalti  tricolori che accoglie i Campioni d'Italia e, prima del fischio d'inizio, li applaude mentre sfilano in campo con la Coppa Italia conquistata mercoledì a Roma.

C'è anche la partita, che è un contorno alla festa e che ovviamente conterebbe molto più per il Napoli, a caccia di punti per la qualificazione alla Champions. Il sinistro di Mertens e il colpo di testa di Lopez impegnano subito Buffon, poi inizia a giocare la Juve e agli ospiti non resta che arretrare, metro dopo metro. Il comando delle operazioni è esclusiva bianconera e l'azione che porta al vantaggio è una chicca, con il “cucchiaio” di Coman che libera Pereyra solo davanti a Andujar. Il Tucumano ha tutto il tempo di controllare, prendere la mira e segnare il suo quinto gol stagionale, il terzo in campionato.

La Juve gioca con sicurezza e serenità tali, che Asamoah, al rientro da titolare dopo l'infortunio, può riprendere confidenza con il gioco con calma, mentre i compagni, da Marchisio, a Pogba, a Morata, si concedono numeri d'alta scuola.

Quanto accade in campo perde importanza al 39', quando in Tribuna Sud viene srotolato uno striscione dedicato alle vittime dell'Heysel: “Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre”. Il 29 maggio saranno trascorsi 30 anni da quella sera maledetta e tutto lo Stadium si unisce in un lunghissimo applauso, nel loro ricordo.

Nell'intervallo poi, ecco in campo Trezeguet, presidente delle Juventus Legends, ricordare a tutti l'appuntamento del 18 giugno con l'Unesco Cup. Un altro momento toccante, perché quando David prende il microfono, deve aspettare che l'entusiasmo e il boato del pubblico si plachino, prima di lanciare il suo messaggio.

La ripresa inizia con Bonucci al posto di Barzagli, mentre Benitez cambia Higuain con Gabbiadini e la Juve inizia bene: al 3' Sturaro cerca una fiondata al volo sul traversone di Pogba, alza la mira, ma il tentativo è notevole. Neanche un minuto però e dalla parte opposta Banti indica il dischetto per un tocco di mano di Asamoah in area. Buffon respinge il rigore di Insigne, ma il più veloce ad arrivare sul pallone è Lopez, che con la porta sguarnita deve solo spingere in rete.

Asamoah prova a farsi perdonare, se mai ce ne fosse bisogno, con una bella azione personale, conclusa con un sinistro potente, alto sopra la traversa, e Marchisio lo imita poco dopo. Pogba e Morata invece centrano i pali, ma Andujar è piazzato.

Il Napoli non combina molto in avanti, ma è Buffon, nel giro di pochi secondi, a dover compiere gli interventi più complicati per deviare in angolo prima il destro al volo di Diego Lopez e poi il colpo di testa di Hamsik, entrato al posto di Insigne.

Allegri cambia ancora, inserendo Pirlo per Marchisio e la Juve continua ad attaccare, specie con Coman, i cui guizzi mettono in forte imbarazzo la difesa avversaria. Quello decisivo però non è del francese, ma di Sturaro. Il centrocampista, dopo aver corso come un matto per tutta la gara, dimostra di avere anche piedi raffinati oltre che polmoni instancabili: al 32' riceve al limite dell'area da Morata, si gira in un fazzoletto, buca la difesa e infila il pallone nel “sette” alla destra di Andujar.

Nel finale Buffon respinge un colpo di testa di Gabbiadini, mentre Morata lanciato da Pirlo in contropiede, viene atterrato in area, ma Banti lascia correre. Il rigore arriva poco dopo, perché Britos rifila a palla lontana una testata allo spagnolo. Dal dischetto va Simone Pepe e il suo gol rende la festa perfetta. La Juve non solo mantiene l'imbattibilità casalinga, si congeda dal proprio pubblico con una vittoria e con la Coppa dello scudetto alzata in cielo. Ancora una volta.

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