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26102014juvepalermo2-0

JUVENTUS-PALERMO 2-0

RETI: Vidal 32' pt, Llorente 19' st

JUVENTUS Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Pereyra (8' st Lichtsteiner), Vidal, Pirlo (20' st Pogba), Marchisio, Asamoah; Tevez (35' st Giovinco), Llorente A disposizione: Storari, Rubinho, Romulo, Mattiello, Coman, Giovinco, Morata. Allenatore: Allegri

PALERMO Sorrentino; Munoz, Gonzalez, Andelkovic; Pisano, Bolzoni, Rigoni (29' st Maresca), Barreto (14' st Belotti), Feddal; Vazquez (35' st Quaison), Dybala A disposizione: Ujkani, Terzi, Morganella, Vitiello, Daprelà, Chochev, Lazaar, Joao Silva, Makienok Allenatore: Iachini

ARBITRO: Calvarese ASSISTENTI: Marzaloni, Iori QUARTO UFFICIALE: Tasso ARBITRI D'AREA: Doveri, Pasqua

AMMONITI: 5' st Barreto, 15' st Marchisio, 34' st Vidal

Un gol per tempo e una partita dominata senza troppo sforzo. La Juve non deve dannarsi l'anima per superare il Palermo e trovare la settima vittoria su otto gare di campionato. Deve semplicemente attendere di ritrovare la precisione, che in avvio latita e che condiziona le giocate: qualche appoggio sbagliato di troppo, unito al pressing dei rosanero, si traduce in dieci minuti sterili. Allegri del resto aveva avvertito i suoi: «Dovremo giocare bene tecnicamente», aveva detto alla vigilia della gara. Il modo più efficace per togliere fiducia al Palermo, in effetti, risulta proprio essere la qualità delle azioni e non è un caso che nel momento in cui i bianconeri riducono gli errori arrivino due sventole di Marchisio, fuori di poco, e l'incornata di Llorente, bloccata da Sorrentino.

I siciliani si affacciano dalle parti dell'area bianconera solo al 28', con il sinistro di Vazquez, deviato in angolo, e la girata di testa dello stesso argentino, alta sopra la traversa. Il pregio della squadra di Iachini non sta tanto nella produzione offensiva, quanto nella metodica capacità di frustrare ogni iniziativa della Juve. Per mezz'ora, gli ospiti sono pressoché perfetti, ma al primo errore, vengono puniti: Pereyra ruba un pallone a centrocampo e innesca Tevez, che finalmente ha spazio. L'Apache punta l'area, attira su di sé due uomini e scarica per Vidal, che piomba sul pallone come un fulmine e supera Sorrentino con  un diagonale perfetto. La qualità che chiedeva Allegri, tutta in un'azione.

La novità della ripresa è Lichtsteiner, in campo dopo otto minuti dall'inizio al posto di Pereyra. Anche il secondo svarione della partita rischia di costare caro al Palermo: Feddal sbaglia un controllo in area servendo involontariamente Vidal, che è in ottima posizione, ma anche in equilibrio precario e spara alto. E alto è anche l'esterno destro di Marchisio dal limite, pochi istanti più tardi. La difesa bianconera vive un pomeriggio di quiete e l'impegno più gravoso è quello di impostare l'azione. Il compito è spesso affidato a Bonucci che agisce insolitamente sulla destra, lasciando al centro Ogbonna.
La mossa funziona, perché la Juve non rischia nulla ed è perennemente in possesso del pallone. Per trovare le occasioni serve pazienza, perché il Palermo si chiude quasi come se dovesse difendere il risultato, ma a forza di insistere il premio arriva ed è quanto mai gradito: al 19' arriva il primo gol stagionale di Fernando Llorente, che di testa indirizza alla destra di Sorrentino il corner battuto da Pirlo. Per il regista è l'ultima giocata dell'incontro, perché appena terminati i festeggiamenti lascia il posto a Pogba.

La gara a questo punto ha poco da dire, anche se lo Stadium ha ancora di che applaudire: prima l'ingresso in campo di Maresca, che ora giocherà anche per gli avversari di giornata, ma da queste parti ha lasciato ottimi ricordi. Poi la caparbietà con cui la Juve cerva il terzo gol, non trovandolo solo perché Pogba si trova involontariamente sulla traiettoria del rasoterra di Marchisio, perché Sorrentino riesce a bloccare in due tempi il diagonale di Giovinco, in campo al posto di Tevez, e perché il palo respinge il siluro della Formica Atomica. Gli applausi più forti però sono quelli che arrivano al fischio finale e salutano il successo rotondo e prezioso, che riporta a tre punti il vantaggio in classifica sulla Roma, cancellando il pareggio di Sassuolo e i tanti, troppi discorsi che ne erano seguiti.

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